L’escursione al Rifugio Vajolet è un’esperienza che unisce panorami mozzafiato, l’emozione di trovarsi al cospetto delle maestose Dolomiti e la soddisfazione di raggiungere una meta tanto ambita.
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Abbiamo avuto la fortuna di intraprendere questo percorso con il nostro piccolo Niccolò a Luglio, trasportato nello zaino porta bimbi.
L’escursione, che nel nostro caso è partita da Pera di Fassa, è stata impegnativa, soprattutto nel tratto finale, ma assolutamente gratificante.
Partenza da Pera di Fassa: la Seggiovia Vajolet
La nostra avventura è iniziata a Pera di Fassa, dove abbiamo preso la Seggiovia Vajolet. Questa seggiovia, composta da due tronconi, ci ha portato fino ai 1.800 metri dei prati di Pian Pecei.
Da qui, il paesaggio è già spettacolare, con vista sulle montagne circostanti e l’aria fresca che ci ha subito rinvigorito. La seggiovia non solo accorcia il tempo di cammino, ma permette anche di risparmiare energie per il tratto più impegnativo dell’escursione.
Dal Pian Pecei al Rifugio Gardeccia: il Sentiero delle Leggende
Una volta scesi dalla seggiovia, ci siamo incamminati verso la prima tappa del nostro itinerario: il Rifugio Gardeccia. Questo tratto si snoda lungo il Sentiero delle Leggende, un percorso in leggera salita che attraversa un bosco incantevole.
Abbiamo optato per il sentiero che attraversa il bosco, leggermente più impegnativo rispetto alla strada principale, ma molto più suggestivo. In circa 40 minuti, siamo arrivati al Rifugio Gardeccia, dove ci siamo fermati per una breve pausa.



Verso il Rifugio Vajolet: la Sfida Finale
Dal Rifugio Gardeccia, inizia la vera salita verso il Rifugio Vajolet.
Questo tratto, di circa 50 minuti, è il più impegnativo dell’intero percorso, soprattutto con un bambino sulle spalle. La strada è ben tracciata ma ripida e ricoperta di ciottoli, il che richiede una certa attenzione e costanza nel passo. Nonostante la fatica, il panorama circostante è talmente bello che ogni pausa per riprendere fiato si trasforma in un momento di contemplazione.



A metà salita, quando il Rifugio Vajolet è finalmente visibile, può sembrare quasi irraggiungibile, ma non bisogna demordere. La vista delle Torri del Vajolet e della parete est del Catinaccio ci ha accompagnato lungo il percorso, ricordandoci che la meta è vicina.



Arrivo al Rifugio Vajolet: Un Traguardo Memorabile
Quando finalmente siamo arrivati al Rifugio Vajolet, a 2.243 metri di altitudine, la fatica è stata ampiamente ripagata. Questo rifugio è un vero e proprio balcone naturale sulle Dolomiti, con una vista incredibile sulle montagne circostanti. Abbiamo approfittato della sosta per rifocillarci e goderci la pace e la bellezza del luogo.
Il Rifugio Vajolet offre la possibilità di pernottare in camere spartane ma confortevoli, un’opzione che potrebbe risultare interessante per chi desidera esplorare ulteriormente la zona, magari raggiungendo il Rifugio Re Alberto o il Rifugio Passo Principe.
Tuttavia, con il meteo incerto e un bambino piccolo, abbiamo deciso di fare ritorno a valle lo stesso giorno.



Rientro a Pera di Fassa
Dopo essere tornati al Rifugio Gardeccia, abbiamo ripreso il Sentiero delle Leggende fino alla seggiovia, che ci ha riportato comodamente a Pera di Fassa.
A fine giornata, con le gambe stanche ma il cuore pieno di soddisfazione, ci siamo resi conto di quanto questa escursione sia stata una delle più belle che abbiamo mai fatto.

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