Ogni anno, tra ottobre e novembre, il Monte Amiata si accende come una tavolozza vivente. Lo abbiamo esplorato passo dopo passo, mappa alla mano, zaino in spalla e macchina fotografica pronta a catturare ogni sfumatura.
Sommario dell'articolo
- Quando andare: il momento perfetto per il foliage
- Dove vedere il foliage sul Monte Amiata: i luoghi che ci hanno conquistati
- L’Anello del Monte Amiata
- Dal Rifugio Cantore alla Croce di Vetta
- Prato delle Macinaie e la Strada Panoramica
- I castagneti di Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio
- Da Santa Fiora verso il Monte Labbro
- Consigli pratici per vivere il foliage al meglio
- Cosa rende unico il foliage del Monte Amiata
- Conclusione – Un’esperienza che vale ogni passo
In questa guida ti raccontiamo dove vedere il foliage sul Monte Amiata, quando andarci e come organizzare la giornata per non perderti nemmeno uno dei suoi panorami dorati.
Per noi, l’Amiata in autunno è un’esperienza che va oltre la semplice escursione: è una camminata dentro i colori, i profumi e i silenzi del bosco.

Quando andare: il momento perfetto per il foliage
Se vuoi goderti il foliage al massimo, il periodo ideale va dalla metà di ottobre alla metà di novembre.
Il picco varia leggermente ogni anno, ma in generale è tra fine ottobre e i primi giorni di novembre, quando i faggi in quota si tingono di giallo oro e i castagni più in basso virano verso il rosso ruggine.
Nelle prime settimane di ottobre trovi ancora tanto verde, ma la luce è già morbida e piacevole per camminare.
A novembre, invece, il terreno si copre di un tappeto di foglie e l’atmosfera diventa quasi fiabesca.

Il consiglio pratico: controlla sempre le previsioni meteo e le pagine delle pro loco dell’Amiata, che spesso pubblicano aggiornamenti sui colori del bosco. Se il clima è più freddo e secco, il cambiamento arriva prima; se l’autunno è mite e piovoso, il picco si sposta in avanti di una settimana.
Dove vedere il foliage sul Monte Amiata: i luoghi che ci hanno conquistati
L’Amiata è grande, e i suoi boschi cambiano volto da un versante all’altro. In autunno, i sentieri si trasformano in corridoi di luce e colore. Ti portiamo nei punti che abbiamo percorso e che, per noi, sono i migliori per vivere il foliage.
L’Anello del Monte Amiata
È il percorso simbolo del Monte Amiata: 27 km di boschi, radure e panorami che abbracciano tutta la montagna. Non serve completarlo tutto in un giorno — puoi scegliere uno dei tratti più belli, ad esempio quello che attraversa la Faggeta della Vetta.
Partenza dal Rifugio Cantore, dove puoi lasciare l’auto, e abbiamo camminato verso la vetta seguendo le indicazioni CAI 650. Il sentiero sale dolcemente, circondato da faggi che in autunno si trasformano in un tunnel dorato. La luce filtra tra le foglie come in una cattedrale naturale.

In autunno il contrasto tra i colori del bosco e l’azzurro del cielo è incredibile. Ti consigliamo di portare una giacca antivento (lassù l’aria è frizzante anche con il sole) e una borraccia piena: non ci sono punti d’acqua lungo il tratto superiore.
Dal Rifugio Cantore alla Croce di Vetta
È uno dei percorsi più semplici e scenografici per chi vuole godersi il foliage senza affrontare cammini troppo lunghi.
Si parte sempre dal Rifugio Cantore (1.400 m) e si sale per circa 3 km lungo un sentiero ampio e ben segnalato.
Durante il tragitto attraversi una delle faggete più spettacolari dell’Amiata: in autunno il bosco si trasforma in un mare di giallo e arancio, e il fruscio delle foglie sotto i piedi è quasi ipnotico.
Lungo la salita incontri anche le stazioni della Via Crucis, che aggiungono un tocco di spiritualità al cammino.
Noi siamo arrivati in vetta nel tardo pomeriggio, quando la luce calda del tramonto accendeva i colori del bosco — il momento migliore per fotografare. In cima, la Croce monumentale domina tutto l’Appennino toscano e la vista spazia fino al Lago di Bolsena.
Abbiamo scritto un articolo specifico per questa escursione: Escursione dal Rifugio Cantore alla Vetta del Monte Amiata

Prato delle Macinaie e la Strada Panoramica
Se preferisci un’esperienza più tranquilla e accessibile a tutti, il Prato delle Macinaie è perfetto.
È una grande radura a 1.400 metri, circondata da boschi di faggio e raggiungibile in auto. Da qui partono diversi sentieri facili e brevi, ideali anche per chi viaggia con bambini o vuole solo passeggiare nel cuore del foliage.
Abbiamo fatto l’Anello breve delle Macinaie, circa 5 km nel bosco, con partenza e arrivo al prato. È un percorso dolce e suggestivo, dove la luce gioca continuamente tra le foglie e il terreno coperto di rosso.
A metà ottobre qui i colori sono già accesi e puoi combinare la passeggiata con una sosta gastronomica nei rifugi della zona.
La strada panoramica che collega le Macinaie ad Abbadia San Salvatore regala anche diversi punti dove fermarsi per scattare foto o semplicemente godersi il panorama. Noi abbiamo fatto tappa al belvedere della Madonna di Camicione, uno dei punti più spettacolari in assoluto per vedere il foliage dall’alto.
I castagneti di Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio
Se ami i colori caldi e le atmosfere più raccolte, i castagneti dell’Amiata sono il posto giusto.
Nei dintorni di Abbadia San Salvatore, partendo dal centro storico, puoi imboccare il Sentiero dei castagni secolari, un percorso ad anello di circa 4 km che si addentra nel bosco tra alberi imponenti e tronchi scolpiti dal tempo.
Durante il foliage, le foglie dei castagni assumono toni più ramati e aranciati rispetto ai faggi in quota, creando un contrasto bellissimo. Noi ci siamo andati a fine ottobre e l’atmosfera era magica: il bosco profumava di terra umida e di funghi, e ogni passo faceva scricchiolare le foglie cadute sotto i piedi.
A Piancastagnaio, il percorso che sale verso la riserva del Cornocchio è un’altra meta ideale: 6 km immersi tra castagni e querce, con scorci panoramici e possibilità di raccogliere castagne (dove consentito).
In zona ci sono anche aree attrezzate per picnic e diversi punti dove acquistare prodotti locali.
Da Santa Fiora verso il Monte Labbro
Per chi ama i panorami aperti e un foliage più selvaggio, il sentiero che sale da Santa Fiora verso il Monte Labbro è un’alternativa spettacolare.
Il punto di partenza è la Fonte delle Monache, poco fuori dal centro abitato, e da lì si prosegue per circa 8 km su un percorso che alterna boschi di faggio e spazi aperti.
Salendo di quota, i colori cambiano: i faggi lasciano spazio a querce e carpini, e quando raggiungi la zona sommitale, la vista si apre sulla valle dell’Albegna e sulle colline maremmane.
È uno dei percorsi meno battuti ma più suggestivi per chi cerca un foliage “in movimento”, con scenari che cambiano a ogni curva.
Consigli pratici per vivere il foliage al meglio
Dopo diversi giorni sull’Amiata, abbiamo raccolto una serie di consigli che possono fare la differenza:
- Parti presto. La luce del mattino è quella che rende i colori più intensi. Inoltre troverai meno gente sui sentieri e potrai goderti il silenzio del bosco.
- Vesti a strati. La temperatura cambia molto tra le diverse quote. Nei boschi può fare fresco anche se al sole si sta bene. Meglio avere una giacca leggera e scarponcini impermeabili.
- Porta una macchina fotografica (o uno smartphone con grandangolo). I contrasti di luce e i tappeti di foglie sono irresistibili. Se vuoi scatti più professionali, usa un filtro polarizzatore per saturare i colori.
- Fai attenzione ai tempi di luce. In autunno il sole tramonta presto, intorno alle 17:00. Calcola bene il tempo per tornare, soprattutto se cammini nei sentieri più alti.
- Non lasciare tracce. Il Monte Amiata è una montagna viva, abitata e protetta. Raccogli solo ricordi e foto, non foglie o pigne, e porta via con te ogni rifiuto.
- Fermati a respirare. Potrà sembrare banale, ma il profumo del bosco amiatino in autunno è unico. Mischia odore di terra, legno e castagne tostate che arrivano dai paesi più in basso.
Cosa rende unico il foliage del Monte Amiata
Dopo averlo vissuto di persona, possiamo dirlo con certezza: il foliage dell’Amiata è diverso da quello di qualsiasi altra zona toscana.

A renderlo speciale è la combinazione di elementi naturali e ambientali: i boschi di faggio, i castagneti, la varietà di quote e la luce particolare che filtra tra i rami in autunno.
Il Monte Amiata è un antico vulcano spento, e il suo terreno vulcanico crea un ambiente fertile e umido che amplifica la gamma dei colori. I faggi in alto diventano dorati, mentre più in basso i castagni virano verso il bronzo e le querce si tingono di rosso intenso.
È una transizione continua: ogni cento metri di dislivello cambia la tonalità del paesaggio.
Inoltre, la posizione isolata del monte permette panorami ampi: da certe cime puoi vedere il contrasto tra le chiome rosse e il blu del cielo che si apre fino al Tirreno.
E poi c’è il silenzio: quello dei boschi in cui si sente solo il rumore dei propri passi sulle foglie.
Per noi, il foliage dell’Amiata è l’essenza dell’autunno toscano: autentico, silenzioso e avvolgente.
Conclusione – Un’esperienza che vale ogni passo
Camminare tra i boschi del Monte Amiata in autunno è come entrare in un quadro in movimento. Ogni giorno, ogni sentiero, ogni raggio di luce cambia la scena.
Se ami la montagna e vuoi vivere il foliage senza la folla dei luoghi più noti, l’Amiata è il posto giusto: selvaggio quanto basta, accessibile, ricco di sfumature e di sentieri per tutti.
Ci torneremo, senza dubbio. Perché su questa montagna l’autunno non è solo una stagione: è un modo di respirare, di rallentare e di guardare la natura mentre si prepara al silenzio dell’inverno.
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