Durante il nostro rientro da un viaggio in Abruzzo con il camper, abbiamo deciso di fermarci a Grottammare, uno dei borghi più belli delle Marche e d’Italia. Abbiamo lasciato il camper in un parcheggio (non ci sono aree di sosta attrezzate) e ci siamo concessi una passeggiata tra le vie del centro storico, salendo fino alla parte più alta del borgo, da cui si gode un panorama spettacolare sul mare Adriatico.
Sommario dell'articolo
Grottammare è una destinazione che unisce mare e collina, storia e relax. Qui il fascino del borgo medievale si accompagna alla bellezza della costa, creando un mix perfetto per chi ama alternare cultura e natura.



Cosa vedere a Grottammare
Il cuore di Grottammare alta, l’antico borgo medievale che domina la costa marchigiana, è un intreccio di vicoli stretti, archi in mattoni e scalinate che si aprono all’improvviso su terrazze panoramiche. Passeggiare tra le sue stradine significa immergersi in secoli di storia, tra mura difensive, torri, chiese e palazzi che raccontano il passato del paese conosciuto anche come la Perla dell’Adriatico.
Il punto più suggestivo è senza dubbio Piazza Peretti, cuore del borgo e autentico salotto medievale. La piazza, intitolata a Felice Peretti – divenuto poi Papa Sisto V – custodisce un’atmosfera unica grazie ai suoi colori caldi, dati dal laterizio e dal selciato, e al suo impianto architettonico armonioso.
Qui si affacciano alcuni degli edifici più rappresentativi:
- il Teatro dell’Arancio, costruito alla fine del Settecento su progetto di Pietro Maggi e così chiamato per la pianta di arancio un tempo custodita in piazza;
- la Torre Civica con orologio donato da Pio IX e una nicchia con la Madonna con Bambino;
- l’antico Palazzo Comunale, che in epoca napoleonica ospitava sala consiliare, archivi, forno pubblico e persino le carceri.



A completare l’insieme si trova la Chiesa di San Giovanni Battista, oggi sede del Museo Sistino di Arte Sacra, che conserva dipinti di Vittore Crivelli, Vincenzo Pagani e Ubaldo Ricci, oltre a preziosi arredi liturgici e un calice cinquecentesco donato da Sisto V.
Il Teatro dell’Arancio, uno dei 73 teatri storici delle Marche, è un piccolo gioiello neoclassico. La facciata sobria in laterizio è arricchita dalla statua di Sisto V scolpita da Stefano Interlenghi, mentre la torre campanaria accanto mostra il celebre orologio del 1857. L’interno, un tempo in legno, poteva ospitare 250 spettatori tra platea e palchi. Dopo anni di abbandono, è stato restaurato e riaperto nel 2003, tornando ad essere un centro culturale del borgo.
Oltre alla piazza, il borgo custodisce altri tesori. La Chiesa di Santa Lucia, eretta nel 1597 per volontà di Camilla Peretti in memoria del fratello pontefice, sorprende con la sua facciata imponente che quasi si comprime tra i vicoli. La Chiesa di Sant’Agostino, del XVI secolo, conserva invece una Madonna della Misericordia di Vincenzo Pagani. Meritano una visita anche la Chiesa di San Giovanni Battista, ricostruita tra Sette e Ottocento e decorata nel Novecento da Giuseppe Pauri, e l’organo settecentesco attribuito a Carlo Carletti.
Tra i simboli difensivi spicca il Torrione della Battaglia, costruito nel XVI secolo per proteggere il borgo dopo le incursioni dei pirati. La torre circolare in laterizio, sormontata da merli curvilinei, oggi ospita esposizioni artistiche ed è visitabile nei mesi estivi: dalla sua sommità si gode di una vista spettacolare sull’Adriatico. Ai suoi piedi si trova Porta Marina, una delle due porte ancora ben conservate che introducevano al borgo fortificato.
Proseguendo oltre la parte alta si arriva ai resti della Rocca, costruita tra l’VIII e il IX secolo dai monaci farfensi per difendersi dagli attacchi saraceni. Oggi restano tratti di mura e due torri, immersi in un parco con pini marittimi e una balconata panoramica che regala uno dei colpi d’occhio più belli sulla costa.



Grottammare non è solo arte e storia. La sua vocazione marinara si respira nella parte bassa del paese, con il lungomare costeggiato da palme, aranci e oleandri e le ville liberty che testimoniano la vocazione turistica di fine Ottocento. In piazza Kursaal, cuore della marina, si svolgono eventi e manifestazioni, mentre il Viale Marino accompagna i visitatori lungo una passeggiata elegante fino alle spiagge.
Infine, non può mancare una visita al Museo dedicato a Giacomo Pomili detto “Il Tarpato”, inaugurato nel 2013 nel Palazzo dell’antico Municipio. Oltre alle opere del pittore naïf originario del borgo, qui si trovano le splendide Logge e il rinnovato Teatro dell’Arancio, in uno spazio che celebra l’arte e la memoria cittadina.
Grottammare è un luogo da vivere con lentezza, senza un percorso prestabilito: basta perdersi tra i suoi vicoli per scoprire scorci suggestivi, profumo di aranci, terrazze panoramiche e il fascino autentico di uno dei borghi più belli d’Italia.
Dove mangiare a Grottammare: Borghetto Chalet
Dopo la visita al borgo ci siamo spostati lungo la costa, poco distante da Grottammare, per pranzare al Borghetto Chalet, affacciato sulle incantevoli spiagge di Cupra Marittima. Questo stabilimento balneare si trova sul percorso ciclopedonale che collega Grottammare a Cupra, perfetto per chi ama muoversi a piedi o in bicicletta lungo il litorale.
La spiaggia, ampia e curata, e il mare cristallino – tra i più limpidi dell’Adriatico – creano un’atmosfera quasi esotica, ideale per rilassarsi dopo una mattinata trascorsa tra le vie del borgo. Lo Chalet Borghetto non è solo un luogo per prendere il sole, ma anche un ristorante dove si possono assaporare piatti della tradizione locale preparati con attenzione e qualità. Il personale accogliente e disponibile rende l’esperienza ancora più piacevole, trasformando un pranzo in riva al mare in un ricordo speciale.
Abbiamo mangiato pesce guardando il mare.

Conclusione
Grottammare è una meta perfetta per chi cerca un borgo autentico con un panorama spettacolare e, allo stesso tempo, il piacere del mare. La combinazione tra il fascino medievale del centro storico e la bellezza della sua costa rende questo angolo delle Marche una tappa imperdibile per i viaggiatori.
Noi l’abbiamo scoperta per caso durante un viaggio in camper, ma ci ha conquistati con la sua atmosfera e la sua genuinità. Un borgo che invita a tornare, magari con più tempo per vivere sia la parte storica che quella balneare.
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