Praga è una città intrisa di leggenda, storia e un’aura di mistero che ha ispirato generazioni di artisti. Ma pochi elementi contemporanei riescono a catturare l’essenza di questa città e, in particolare, la complessità del suo figlio più celebre, Franz Kafka, quanto la scultura cinetica che ne ritrae la testa.
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L’opera, installata nel 2014, non è semplicemente un’altra statua in una città già ricca di monumenti, ma un’installazione dinamica che riflette in modo potente la tormentata interiorità dello scrittore e il suo rapporto conflittuale con la città che lo ha forgiato.
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L’autore di questa meraviglia tecnologica e artistica è David Černý, l’enfant terrible dell’arte ceca, noto per le sue opere provocatorie che spesso dividono il pubblico. Dai famigerati Miminka (i bambini giganti che si arrampicano sulla torre Žižkov) all’inquietante statua dell’uomo appeso, Černý ha una predilezione per le installazioni che infrangono le convenzioni e costringono lo spettatore a riflettere.
Con la “Testa di Franz Kafka” (Hlava Franze Kafky), ha superato se stesso, creando un’opera che è allo stesso tempo un omaggio profondo, una meraviglia ingegneristica e un’ironica critica della commercializzazione dell’artista stesso.
Un ritratto frammentato: la struttura dell’opera
Situata nel cortile del centro commerciale Quadrio, vicino alla fermata della metropolitana Národní třída, la scultura è impossibile da ignorare. Alta quasi undici metri e pesante 39 tonnellate, è composta da 42 pannelli orizzontali in acciaio inossidabile che si muovono indipendentemente l’uno dall’altro. La superficie specchiata dei pannelli riflette in modo distorto l’ambiente circostante: i palazzi, le persone di passaggio e il cielo praghese, creando un’esperienza visiva sempre diversa.
Ogni strato è azionato da un proprio motore, controllato da un computer che coordina una complessa coreografia di movimenti. Per quasi un quarto d’ora ogni ora, il volto di Kafka si disgrega e si ricompone in un ciclo ipnotico di rotazioni. Le sezioni si allineano perfettamente per alcuni istanti, rivelando il volto pensieroso e riconoscibile dello scrittore, per poi dissolversi in un vortice di metallo e riflessi, per poi ricomporsi ancora. È una rappresentazione visiva della frammentazione, dell’incertezza e dell’alienazione che permeano l’opera di Kafka.
La mente torturata dietro l’opera d’arte
Per comprendere appieno il significato della scultura, è essenziale immergersi nel mondo di Franz Kafka. Nato a Praga nel 1883, Kafka trascorse la maggior parte della sua vita nella capitale boema, vivendo e lavorando a stretto contatto con il suo intricato e spesso opprimente ambiente urbano. La sua opera è intrisa di temi come l’ansia, la burocrazia oppressiva e la sensazione di intrappolamento, tutte sensazioni che l’artista Černý ha voluto rendere palpabili.

La scultura serve da potente metafora della mente di Kafka. Le 42 sezioni che si muovono incessantemente simboleggiano i pensieri, le incertezze e le preoccupazioni che affliggevano lo scrittore. Così come i pannelli si muovono in un ciclo senza fine, anche la mente di Kafka era in un perenne stato di agitazione. Soffriva di insonnia cronica, e molti dei suoi scritti più celebri furono composti durante le ore notturne, riflettendo un’incapacità di trovare pace interiore.
L’aspetto riflettente dell’opera aggiunge un ulteriore strato di significato. I passanti vedono il proprio volto frammentato riflesso nei pannelli in movimento, diventando essi stessi parte dell’opera. Questo evoca il senso di disorientamento e di perdita di identità che caratterizza i personaggi kafkiani. L’individuo si scontra con una realtà incomprensibile, un sistema che lo schiaccia e lo deforma, proprio come la faccia di Kafka si frantuma e si ricompone sotto lo sguardo dei turisti.
L’ironia della collocazione: arte, commercio e burocrazia
La posizione della scultura è essa stessa un pezzo di performance artistica. Installata all’esterno di un moderno centro commerciale, la “Testa di Franz Kafka” si erge come un simbolo della contraddizione. Da una parte, l’arte più profonda e concettuale; dall’altra, il consumismo sfrenato e la mercificazione che dominano la società moderna.
Kafka, che disprezzava profondamente il suo lavoro come impiegato in una compagnia di assicurazioni, si troverebbe di fronte a un’ironia amara: la sua immagine, simbolo di resistenza all’omologazione, è diventata un’attrazione turistica in un luogo che incarna il trionfo della modernità.

Questa collocazione è anche un riferimento diretto alla vita di Kafka. L’opera si trova vicino all’edificio dove lo scrittore lavorò come impiegato, in un lavoro che percepiva come una noiosa e burocratica prigione. L’artista Černý ha commentato che la statua è un modo per distrarre le persone dalle frustrazioni di avere a che fare con gli impiegati governativi, una critica velata ma diretta all’assurdità della burocrazia che tanto ossessionava Kafka.
Testa di Kafka che ruota: indirizzo e indicazioni
La scultura cinetica di David Černý si trova in una posizione molto accessibile nel cuore di Praga, precisamente nel quartiere di Nové Město (Città Nuova).
L’indirizzo esatto è dietro il moderno centro commerciale Quadrio, in Spálená 2121/22, 110 00 Praha 1. La statua è ben visibile dal cortile del centro commerciale e dalla strada che lo costeggia, offrendo un contrasto affascinante tra l’arte moderna e l’architettura circostante.
Ecco l’indirizzo esatto su Google Maps per raggiungere la Testa di Kafka che ruota.
È facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici: la fermata della metropolitana più vicina è Národní třída, sulla linea B (gialla), situata proprio sotto il centro commerciale. In alternativa, si può arrivare con i tram 2, 9, 18 e 22, scendendo sempre alla fermata Národní třída. La sua posizione centrale la rende anche una tappa comoda e suggestiva per chiunque si trovi a esplorare la città a piedi.
Testa di Kafka che ruota: quando gira?
La testa di Kafka a Praga inizia a prendere vita quando scocca l’ora e il cortile del Quadrio si anima di un silenzioso brusio d’attesa.
Le persone si radunano, con gli sguardi rivolti verso l’imponente scultura, sapendo che sta per accadere qualcosa di straordinario. Un movimento quasi impercettibile segna l’inizio della trasformazione: i 42 strati di acciaio iniziano a muoversi, ognuno con una propria logica e un proprio ritmo, come ingranaggi di una mente tormentata.
Per quindici minuti, dalle 8:00 alle 21:00, il volto di Kafka si disintegra e si ricompone, in un ciclo ipnotico e mutevole. La superficie a specchio riflette il cielo di Praga, le facciate dei palazzi e i volti curiosi degli spettatori, che diventano parte dell’opera.
È un momento di pura magia, dove la tecnologia si fonde con il concetto, e il profilo riconoscibile dello scrittore si scompone in un vortice di riflessi, per poi riaffiorare e mostrare, ancora una volta, la sua inquieta e geniale interiorità. Assistere a questo spettacolo non è solo vedere una scultura in movimento, ma partecipare a un piccolo rito che celebra l’essenza di uno dei personaggi più enigmatici e affascinanti di Praga.
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